SORRISO DIVERSO IN DOCU-FILM

Scritto da Diego Righini on .

 

Comunicato Stampa

 

“Sorriso Diverso in Docu-Film”: un inno per coloro che nella loro diversità hanno lottato e non si sono mai arresi.

 

L’ ASL Roma 1, sito nel complesso Santa Maria della Pietà ha ospitato nella sala Teatro del padiglione 90 la rassegna “Sorriso Diverso in Docu-Film”: il racconto di storie vere attraverso il cinema, diventando un inno per coloro che nella diversità e a causa di un alterato stato di benessere hanno lottato e non si sono mai arresi

 

Parco Santa Maria della Pietà – In data 13 settembre una nuova ed emozionante rassegna ha avuto luogo alle ore 17:30 nel padiglione 90 del complesso Santa Maria della Pietà in sala teatro, con il nome di Sorriso Diverso in Docu-Film. Il progetto, proposto e organizzato dall’Associazione Università Cerca Lavoro (UCL) ASL Roma 1 in collaborazione con Born to Fly, si inserisce all’interno dell’evento “Un’Estate al Santa Maria della Pietà – cos’è per il te il benessere e come lo esprimeresti”, il cui scopo è la valorizzazione del bellissimo parco all’interno del quale è inserito il complesso dell’ ASL Roma 1.

Ad aprire la rassegna Sorriso Diverso in Docu-Film, l’ Architetto Giargia Zunino la Strategic Manager ASL Roma1, «Siamo all’interno di un grande complesso monumentale con un grande parco storico, nell’ottica della ricerca di una nuova identità come Parco della Salute e del Benessere ospitare l’evento Sorriso Diverso in Docu-Film ci è sembrato una bella sfida e usare il cinema per far riflettere su queste tematiche ci è sembrato avvincente».- un progetto che rientra tra quelli di comunicazione sociale di Tulipani di Seta Nera, ideato dal Direttore artistico Paola Tassone e patrocinato da ANMIL, FAND e con il contributo della Regione Lazio - le parole del Presidente dell’Associazione Università Cerca Lavoro, Ilaria Battistelli, che ha ricordato come, fra le moltissime attività che l’Associazione ha seguito, Tulipani di Seta Nera sia una di quelle che viene portate avanti con più forza, «per affermare che la diversità è un valore aggiunto».

 


 

Il filo conduttore dell’evento è stato affrontato attraverso la proiezione di corti e documentari appositamente scelti per mostrare, attraverso un mezzo immediato come il cinema può mostrarele varie declinazioni che la parola benessere ha per gli esseri umani e la società. Un occhio di riguardo ha avuto, nei dibattiti che sono seguiti, il tema della sostenibilità dei servizi sanitari come tramite per raggiungere il benessere sociale. Come ha sottolineato Paola Tassone «il corto o docu-film è un prodotto forte perché propone una tematica forte concentrata in un tempo breve», il che costituisce il giusto modo per cominciare la costruzione di una rete dedicata al Sorriso Diverso.

Un grande numero di ospiti è intervenuto all’interno delle due tavole rotonde, svoltesi tra i due blocchi di proiezione, portando il loro contributo a uno degli scopi principali della rassegna: ossia quello di realizzare uno spazio aperto di confronto fra decisori, amministratori, operatori e ricercatori su temi riguardanti la gestione delle condizioni di cronicità e disabilità della salute psichica e mentale di pazienti e cittadini.

Qualcosa Cambierà di ANMIL, Abbattiamo i luoghi comuni di Tiziano Rea, Do ut des di Valentina Tomada e Senza Peccato di Marco Toscani sono stati proiettati nella prima parte e seguiti da una tavola rotonda moderata dalla conduttrice di Rai 1 Metis di Meo, che ha evidenziato come, queste storie apparentemente diverse e lontane, siano accomunate da un problema ricorrente: il denaro.

Si è quindi svolto un sentito dibattito sul tema de “Le risorse e l’impegno per un futuro inclusivo”,

che grazie agli interventi di Bruno Galvani (Presidente della fondazione ANMIL “Sosteniamoli Subito”), Stefano Alivernini (Ideatore e Responsabile del progetto Polisportiva Born To Fly Network e del progetto inclusione con lo sport), e Fabian Grutt (Attore comico) hanno condotto a inaspettati spunti di riflessione e importanti domande. Galvani ha evidenziato come i veri eroi sono quelle persone che «hanno dato la vita per lo sviluppo del nostro paese e non hanno mai ritenuto il giusto riconoscimento», fatto che l’ho spinto a intraprendere il lungo viaggio per l’Italia nei luoghi simbolo degli infortuni o morti sul lavoro: «Ho deciso di fare questo viaggio e girare questo corto perché ho l’impressione che si continuino a fare gli stessi errori già compiuti in passato […] a questo va aggiunto che in Italia si spende ancora troppo poco per la disabilità».

Stefano Alivernini, invece, ha parlato del suo modo per fare inclusione sociale, ovvero lo sport, che racchiude in sé stesso molti aspetti positivi: «il nostro obbiettivo è portare lo sport anche a chi non se lo può permettere».

Attraverso la presenza di due dei registi dei corti proiettati, Valentina Tomada e Tiziano Rea, il pubblico presente in sala ha inoltre avuto la possibilità di essere messo a parte di un ulteriore punto di vista, legato alle motivazioni che hanno condotto entrambi a girare i rispettivi lavori.

Valentina Tomada ha confessato di come una parte del suo corto si tratti di una storia vera «è un episodio davvero accaduto ad una mia amica: quando me l’ha raccontato l’ha fatto in modo divertente, ma immagino che in quel momento si sentisse più disperata che divertita […] Anche nella storia del mio corto si tratta di una questione di soldi, come tutte del resto: ho notato che chi non si interessa del denaro è chi fa le cose per passione e vorrebbe davvero lasciare qualcosa di bello al mondo». Al discorso introdotto dalla Tomada si è poi collegato Fabian Grutt che ha sottolineato come, anche nel suo lavoro, ovvero quello del comico «si arriva ad un momento in cui si sente la necessità di dire qualcosa e quello, purtroppo, è lo stesso momento in cui comincia a sembrare impossibile reperire i soldi per farlo […] Dal punto di vista economico è sempre complicato fare un corto, ma è necessario continuare a fare questo tipo di prodotti, anche se non ci sono i fondi: io e Tiziano Rea abbiamo girato “Abbattiamo i luoghi comuni” solo con due smartphone!».

Importanti anche le parole di Giusy Versace (XII Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati) e Mauro D’Attis (V Commissione Bilancio Camera dei Deputati) che hanno ricordato quanto sia fondamentale una politica dell’inclusione, una lotta che stanno combattendo attivamente grazie al loro ruolo nella Camera dei Deputati e che da molti anni li lega affettivamente al Festival.

 


 

Dopo una breve pausa e un rinfresco, la conduzione della seconda tavola rotonda è passata al presentatore di One Tv, Diego Righini. È stato lui a introdurre il secondo focus: “Il coraggio e la speranza nel futuro del Ben-essere”, il punto di partenza per una nuova e coinvolgente tornata di interventi che questa volta hanno coinvolto: Antonello Aurigemma (Membro della Commissione Sanità Regione Lazio), il quale ha sottolineato come sia necessario e utile muoversi verso una rete di servizi che «possa rispondere a tutte le problematiche che si presentano a chi viene affetto da una malattia o da un handicap e che ad oggi, purtroppo, tendono ancora a venir meno»; Silvia Lugli (Delegata dell’ Associazione Sclerosi Tuberosa Onlus), che ha parlato della malattia di cui si occupa la sua associazione, la Sclerosi Tuberosa, una patologia molto complessa che si presenta in forme diverse e coinvolge tutti gli aspetti e i settori medici «per questo motivo è importante creare un polo dove i malati possano trovare tutti i medici e quest’ultimi possano parlarsi fra di loro»; Martine Brochard (Attrice e Scrittrice), che ha raccontato della sua lotta contro la leucemia e di come tutto sia passato in secondo piano quando poi si è ammalato di tumore anche suo marito, «La fede mi ha dato la forza per sopportare 10 anni di chemioterapia […] Ho un sorriso diverso dopo questa malattia »; Annalisa Tassone (Ricercatrice in Neurofisiologia e Plasticità, IRCCS Santa Lucia), che ha sottolineato come si è sempre alla ricerca di uno stato di benessere e di come la malattia perturbi l’equilibrio che siamo riusciti a raggiungere: «Nel baratro della malattia si ricomincia a lottare e a remare contro corrente per raggiungere di nuovo lo stato di benessere: la cosa importante è non arrendersi fino a quando non si è ritrovato l’equilibrio»; Flavia Di Donato (Pedagogista, Scrittrice), che ha sua volta ha portato la sua testimonianza di lotta contro un melanoma, motivo alla base della scrittura del suo libro, “Blu. Prima di un altro inizio”, nel quale, con coraggio, si è messa a nudo «è stato difficile, ma l’ho fatto per lasciare un messaggio di speranza. […] la malattia ha rotto i miei schemi e ha cambiato il mio modo di pensare e sentire […] la sofferenza è vita vera, vissuta fino in fondo: diventa impossibile non vedere la bellezza e il rifiuto della morte scatena l’amore per la vita. Bisognerebbe sempre pensare che stiamo facendo le cose per l’ultima volta: così le vivremmo più a fondo»; e Francesca Andronico (Psicologa/Psicoterapeuta Coordinatore Network Territoriale Ordine Psicologi Lazio) che ha sottolineato come sia fondamentale non identificarsi mai con la malattia e mantenere il contatto con i propri cari.

I registi Marco Forti e Antonio Petruccelli, invitati sul palco, hanno concluso la tavola con i rispettivi e mirati interventi, commentando i loro corti inseriti nella seconda tornata.

Ogni singolo contributo, da quello dei partecipanti a quello dei registi, ha ottenuto il traguardo di concentrare l’attenzione del pubblico su temi spesso poco diffusi e poco trattati. Consapevole di questo e della riuscita dell’evento, Diego Righini ha ringraziato in chiusura Angelo Tanese, Direttore Generale ASL Roma 1, la Dott.ssa Roberta Mochi, la Dott.ssa Cristina Sanna e Dott.ssa Giorgia Zunino, dell’ASL Roma 1, per l’organizzazione e la collaborazione, nonché Leonardo Jannitti Piromallo menbro del Direttivo dell’Associazione UCL, Antonella Filoni rappresentante per BORN TO FLY network, le associazioni ANMILonlus e FAND, tutti gli ospiti e i registi che hanno partecipato.

 

 

Dopo il secondo blocco di proiezioni, con Stronger di Antonio Petrucelli, La Forza della Fragilità di Maurizio Rigatti, La sedia di Cartone di Marco Zuìn e Piccoli Angeli Guerrieri del Mondo di Marco Forti, le parole di Paola Tassone hanno portato a compimento la serata, non mancando di ringraziare il pubblicoche si è unito al resto dai partecipanti e che l’ha resa emozionante e unica.

 

 

ph: Alessandro Bachiorri

 

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